mercoledì 18 marzo 2015

Facebook e Twitter: i nuovi regolamenti contro abusi e revenge porn

Facebook e Twitter, i due social media più usati per comunicare e pubblicare contenuti, hanno natura e CEO ben differenti ma entrambi condividono le stesse idee in ambito di privacy e di tutela dalla violenza online che li ha portati ad aggiornare le rispettive regolamentazioni.


Dall'avvento del computer e soprattutto di queste piattaforme virtuali, si è fatto via via più crescente l'abuso della rete a soli fini di scherno e di derisione ampliando allo stesso tempo la forza distruttiva che genera.
Proprio in questi ultimi giorni, i piani alti di Facebook e Twitter hanno aggiornato e integrato le condizioni d'uso dei due social media. Vediamo insieme in che modo hanno agito.

Le nuove condizioni d'uso di Facebook


Facebook ha fornito una lista dettagliata e aggiornata di pratiche non accettate, vietando sia contenuti inappropriati, come immagini a sfondo sessuale ed incitamenti al cyberbullismo, sia la presenza di account appartenenti a organizzazioni di tipo terroristico.
La tutela degli utenti e del pubblico sensibile è fondamentale, anche se il delineare nuovi punti a difesa delle categorie deboli non trova sempre facile applicazione, soprattutto se ogni stato ha le sue leggi. Infatti, all'interno di alcune nazioni possono essere ritenuti illegali contenuti che però non violano i regolamenti Facebook o non ritenuti offensivi da esso. 
Monika Bickert (capo della gestione di politica globale di Facebook) ne riporta esempio in un recente post sul blog aziendale: la blasfemia, che in alcuni paesi viene considerata fuori legge ma non ritenuta offensiva dal social, deve essere oscurata in quegli stessi paesi e con essa i post correlati.

Facebook ha recentemente aggiornato gli standard della comunità per tutelare gli utenti.


Le condizioni d'uso di Facebook sono quindi state divise in due categorie ben distinte:

Global Government Requests Report: qui vengono riportate tutte le richieste di restrizione da parte dei governi nazionali. Facebook valuta attentamente le pretese avanzate dagli stati in merito a contenuti inappropriati e, qualora la richiesta appaia esagerata, può decidere di oscurare tali post nei paesi in cui sono ritenuti illegali.

Communitystandards: riguardano le regole generali della community di Facebook su argomenti ritenuti non idonei e non permessi. Eccone alcuni punti:
  • identità e privacy: divieto di utilizzare identità di terzi
  • autolesionismo: rimozione di contenuti che fomentano l'autolesionismo
  • cyberbullismo: presa di provvedimenti su segnalazioni 
  • violenza e minacce: rimozione contenuti e provvedimenti legali verso atti reali di violenza
  • nudo: limitazioni in pubblicazioni di immagini che ritraggono parti del corpo nude, differenziando dai nudi artistici stile David di Michelangelo.

Terrorismo vs. Social Media


La minaccia di gruppi terroristici come il recente ISIS non lascia scampo nemmeno alle nostre piattaforme sociali preferite, come Facebook, Twitter, Instagram e Youtube.
Questi social network sono stati presi d'assalto ed utilizzati per pubblicità gratuita ed adescamento di nuovi adepti da tutto il mondo, per i movimenti islamici.
Pensiamo alle esecuzioni in alta definizione postate su Youtube e al convincimento di ragazze occidentali a sposare martiri jihadisti attraverso Facebook.

Mentre Facebook scoraggia la presenza di account appartenenti a gruppi terroristici, il cinguettante Twitter, nel tentativo di decidere quali provvedimenti prendere e quali strategie utilizzare, brancola ancora nel buio.

Questo social media ha però le idee chiare su contenuti di nudo e su una pratica altrettanto importante diventata, proprio in questi ultimi giorni, oggetto di norme più severe: il revenge porn.

La lotta dei social contro il porno


Ma di cosa si tratta? 
Il revenge porn o porno da vendetta è la pratica sempre più alla moda, di pubblicare su internet foto che ritraggono nudi i propri ex, senza che questi ne abbiano dato il consenso.
Sempre più spesso, infatti, per vendicarsi degli allora partner, la gente sceglie di ricorrere alla rete attraverso i principali social media, in quanto mezzi con cui ottenere maggiori risultati.
Il porno da vendetta è quindi usato per imbarazzare e per gettare fango sulle persone ritratte.
Le vittime mietute sono in gran parte donne e anche le celebrità americane non sono state incolumi.

Jennifer Lawrence, l'attrice di Hunger Games, è stata vittima del revenge porn.


Paesi come Israele e Germania e alcuni stati appartenenti agli USA hanno stipulato leggi contro questa pratica e per tutti gli altri stati, come l'Italia, non resta che affidarsi alle regolamentazioni dei social network. 
Twitter è corsa ai ripari proprio in questi giorni, aggiornando regole e condizioni d'uso: d'ora in poi tutti i link a immagini e video compromettenti pubblicati senza consenso verranno rimossi e l'autore si troverà l'account bloccato.


La rimozione di contenuti non permessi da parte dei due social network però non è del tutto automatica, data anche l'elevata quantità di post, immagini e video che gli utenti pubblicano ogni giorno da tutto il mondo che rende impossibile un lavoro di monitoraggio a 360°.
Facebook e Twitter, ma anche tutte le altre piattaforme sociali, chiedono aiuto proprio ai loro utenti nel collaborare al rilevamento di account fuori legge e post inadatti al social tramite le segnalazioni.

Come segnalare contenuti inappropriati?


Segnalare i contenuti inappropriati che violano le condizioni d'uso di Facebook e Twitter è davvero semplice e le due piattaforme hanno un funzionamento simile.

Per segnalare su Facebook post fuori legge è necessario cliccare sul triangolino in alto a destra dell'elemento stesso, selezionare la terza voce “segnala post” e scegliere quale punto corrisponde alla violazione. Non temete, le vostre segnalazioni sono del tutto anonime!
Se poi il contenuto non vi piace per altri motivi, Facebook vi dà la possibilità di nascondere direttamente il post dalla vostra homepage, sempre tramite la freccia a destra del post.

Con le nuove community standard Facebook ha pubblicato un video chiarificatore sui vari passaggi che bisogna intraprendere per segnalare un utente o un post.




Le Community Standards di Facebook su Vimeo.


Per segnalare su Twitter i contenuti ritenuti inappropriati basta cliccare su “Altro” al fondo del tweet, andare su segnala e specificare di quale violazione si tratta. 
Per segnalazioni più serie e importanti come sfruttamento sessuale minorile e minacce di violenza, Twitter mette a disposizione form più dettagliati, raggiungibili dal centro assistenza.

Insomma, i social creano le regole e la responsabilità e il compito di segnalare contenuti inappropriati resta in mano ai singoli utenti, che diventano a tutti gli effetti garanti dell'ordine social.
Voi cosa ne pensate delle nuove norme adottate da Facebook e Twitter? Vi è mai capitato di leggerle davvero e magari segnalare qualcuno?



Photocredits:

1. GIORNALETTISMO
2. SALON

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